Nell’anno del Signore 2012…


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Eh già, credo proprio che l’anno 2012, per quanto non credo proprio che finirà il mondo così come da previsione Maya (anche perchè…diceva quello, se erano stati così bravi a prevedere catastrofi, com’è mai che non hanno previsto e quindi fermato, la loro estinzione per mano dei conquistadores?????), tuttavia credo che sarà un’annata “RICORDATORA”, come si dice qui da noi! Un’annata, cioè, di quelle che si ricorderanno per molto tempo a venire, di cui si racconterà ancora e ancora.

E’ partita in inverno con la tempesta di neve (e per noi di casa è stata anche la tempesta che ci ha portato via l’infanzia, la gioventù, la nostra storia del passato, le nostre radici profonde); una tempesta durata  30 ore, che ci ha coperti sotto quasi 80 cm di neve…

Ha continuato con un’estate siccitosa e calda come non se ne vedevano da decenni, superando in durata e calore quella famosa del 2003…

L’autunno ci ha coperti di fango…sono arrivate le sue piogge: 40 ore di pioggia ininterrotte, i fiumi, i torrenti, la terra non ce l’hanno fatta: erano circa 200 anni che nella nostra terra orvietana non si verificava un evento alluvionale del genere…

Forse ha ragione Luca Mercalli…la cosa più saggia che possiamo fare è sederci un attimo, prendere del tempo e anche magari un bel respiro e insieme ai nostri cari, alla gente del nostro paese, del nostro quartiere iniziare a pianificare un “ATTERRAGGIO MORBIDO”, secondo la metafora che lui usa nel suo libro “Prepariamoci”… Ieri si chiacchierava on line con alcuni amici: tante crisi tutte in contemporanea (clima, economia, rifiuti, ambiente…), forse ci si deve fermare un po’ anzichè continuare a correre verso il burrone, di strade ce ne sono tante MA SIAMO PRONTI A METTERCI IN DISCUSSIONE????? Mi sa che il punto è tutto lì…

Spero si apra qui sul blog  una discussione…approverò tutti gli interventi (trannne quelli con bestemmie o parolacce gratuite!). 

 

 

4 pensieri riguardo “Nell’anno del Signore 2012…”

  1. Bella riflessione…le catastrofi naturali ci pongono sempre di fronte alla nostra piccolezza! E ci ritroviamo a sentire la precarietà e la gratitudine per tutte le giornate belle avute ( e troppo spesso non apprezzate!!!).
    Una cosa che mi colpisce sempre tanto, in queste occasioni, è quanto, di fronte al dolore, emerga la solidarietà umana, quante persone si attivano per dare una mano, scendono in strada ad aiutare, si sentono chiamate a provvedere alla “propria gente” al “proprio paese”. E’ molto bello perchè è un segnale forte di speranza, e la conferma che quello su cui possiamo davvero contare per costruire un paese migliore sono le persone e le relazioni tra di esse.
    Non conosco il libro che citi nè il suo autore, puoi dirmi qualcosa in più?
    buona giornata!

    1. Comincio dalla fine…il libro si intitola “Prepariamoci- a vivere con meno risorse, meno ricchezze, meno energia…ma forse con più felicità” l’autore è un climatologo italiano che si chiama Luca Mercalli (lavora con Fabio Fazio a Che tempo che fa e dirige la società italiana di metereologia).
      Il libro prende atto proprio dalla contemporaneità di tutte le crisi che stiamo vivendo in questi ultimi 2 anni: finanza, economia, ambiente, clima… e si chiede: ma perchè tutto ora e tutto insieme??? frse non abbiamo tenuto conto di “qualcosa”? Certo, il suo è il punto di vista di uno scienziato legato al clima e all’ambiente, ma di fatto essendo tutto collegato nel grande cerchio della vita, lui prova a dare risposte concrete che invertano l’attuale tendenza e influiscano finalmente positivamente su stili di vita, scelte politiche…e sostanzialmente ritornando ad uno stile di vita molto più solidale e “semplice”…lo scrivo tra virgolette prechè si intende NON uno stile di vita POVERO, ma molto più intelligente e consapevole anche nell’utilizzo delle tecnologie e delle conoscenze scientifiche. E’ molto bello!
      Lo spirito che sta animando adulti e ragazzi in questi giorni è esattamente quello che Mercalli si auspica possa serpeggiare da oggi in poi ogni giorno sempre un po’ di più e NON solo quando ormai la catastrofe è avvenuta, ma in particoalre PER PREVENIRNE ALTRE e magari più infide!

  2. So che mi farò un po’ di nemici e mi duole tanto dire queste cose (infatti sono due giorni che sto zitta, dispiaciuta dopo aver visto la macchina di mio zio sommersa, aver visto gente piangere per via dei soldi persi e essere stata sotto la pioggia ad aspettare mia madre che aveva l’obbligo di servizio all’ospedale dove non si arrivava -.-)… Però perchè ora non ci domandiamo cosa abbiamo sbagliato noi e non solo le amministrazioni pubbliche che ci governao o ci hanno governato? Per chè non ammettiamo che ci faceva piacere pagare un terreno agricolo o, peggio, edificabile “du soldi” perchè era vicino al Paglia? Perchè non ci interessiamo ai piani regolatori e in genere alle scelte politiche delle nostre p.a.? Perchè buttiamo nei corsi fluviali qualsiasi cosa non abbiamo voglia di buttare alla discarica? Perchè aspettiamo che sia la Provincia a togliere le foglie e i rami che noi abbiamo tagliato dai nostri alberi e che abbiamo fatto andare nel fosso che corre al confine del nostro campo? Perchè costruiamo stallette abusive vicino alle sponde del fiume? Sarò antipatica e “romantica” ma credo veramente alle parole di JFK: “Prima di chiederti cosa può fare il tuo Paese per te, domandati cosa tu puoi fare per il tuo Paese” e per la tua sicurezza aggiungerei!

    1. Grazie della tua profonda riflessione e di averla condivisa…è esattamente il pensiero che anima me in questi giorni (e lo stesso libro che citavo nel mio post), per quanto essendo coinvolta anche come “amministratore”, mi sto interrogando proprio su come indagare da dove arrivano queste eredità e come evitare che si ripetano… scriveva lunedì pomeriggio un mio amico: “ma com’è che l’autostrada e la ferrovia costruite 60 anni fa non sono state allagate e invece una zona molto più nuova e quindi si suppone con competenze e tecnologie migliori e più avanzate, sia finita sotto al fiume????”
      In ogni caso che tu, Fabiana, ed altre persone giovani come te stiano aiutando a spalare fango e recuperare il recuperabile senza essere nè parenti, nè tanto meno conoscenti, in questo momento di buio, mi illumina un po’…Però riflettiamo!!! Grazie ancora.

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