Il Camionista innamorato delle Nuvole

Nuvole

Ci sono giorni che – pensa il Camionista – sarebbe bello dimenticarsi anche per un attimo del presente e del quotidiano… Ci sono giorni che non vorrei portare a termine i miei viaggi, nè di andata nè di ritorno… Vorrei scendere dal camion, prendere un treno e viaggiare solo per godermi la strada e il mondo che passa dal finestrino… E poi vorrei anche scendere a una fermata a caso, non prestabilita da nesuna tabella oraria di lavoro e vedere che cosa c’è nel centro storico di quel luogo, visitarne la chiesa e la piazza principale (ci sono sempre un chiesa e un piazza principale, mi dicono), scoprire chi potrei mai incontrare, scegliere quale souvenir acquistare per potermi ricordare per sempre di quella gita… Vorrei anche tornare a casa, alla fine… ma con qualcosa di nuovo e di mio da raccontare…

Questi sono stati spesso, negli ultimi anni, i pensieri del Camionista. E i suoi occhi si sono iniziati a riempire di colori che non aveva mai visto; e il suo cuore si è pian piano rigonfiato di nostalgici sentimenti crepuscolari.

Finchè una mattina è successo. Le ha viste.

Non era ancora l’alba. Era quel momento che pochi riescono a raccontare, perchè pochi riscono a coglierlo e ad assistervi davvero.

Era l’Aurora: non ancora giorno, non più notte.

L’orrizzonte era spezzato da profili collinari e sopra la sua linea tutte le sfumature dal giallo al violetto coloravano cielo, ma soprattutto: NUVOLE.

Per fortuna stava viaggiando su una provinciale di campagna e a quell’ora nessun traffico ha potuto disturbarlo dalla sua improvvisa illuminazione.

Ha spento il motore. E’ sceso. Ha respirato contemplando per un attimo quella fuggevole meraviglia e poi ha immortalato quel pezzo di cielo.

Da quel giorno il Camionista innamorato delle Nuvole ha fatto più di un milione di foto a pezzi di cielo di tutta Europa: pezzi di albe, pezzi di tramonti; cieli al mattino e al meriggio; nuvole notturne, nuvole nere cariche di elettricità, nuvole basse e leggere, nuvole di montagna, nembi di mare e persino un’aurora boreale.

Non che abbia smesso di desiderare di poter scendere dal camion e prendere il treno; ma ha scoperto delle mutevoli ma onnipresenti compagne di viaggio; lì in mezzo a pezzi cielo a riempire i suoi occhi di colori veri e a scacciare, anche se per brevi, brevissimi flash, quella sua malinconia.

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