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La collina si blocca…

Nella mia cucina, con il sole garbato di fine gennaio e del tramonto a che la inonda, Chester Bennington che ancora ( e per sempre) canta Crawling… ecco è uno di quei momenti molto rapidi e improvvisi di rara consapevolezza. Sono nel posto giusto.

Almeno per quel fugace istante.

Sì perchè se è vero che mi sono costruita il mio rifugio esattamente dove, come e con chi lo volevo… a volte la sensazione di essermi persa o, peggio, molto peggio, fermata è molto avvolgente.

C’è decisamente qualcosa che è bloccato, spero non irrimediabilmente; ma non so come sbloccarlo.

Ci sono cose da riallineare. Ora che invecchio accade sempre più spesso ( e comincio a pensare alla mia “Bucket List”).

Camminare e ricominciare a scrivere. Forse l’uno per ricominciare l’altro. E poi qualcosa magari si sblocca e si riallinea.

Cronache Collinari: …è stato lo SpaceCowBoy!!!!

Interno sera. La plancia è ormai in penombra, tutti gli ufficiali sono stati assegnati ai loro alloggi e il computer di bordo sta eseguendo le scansioni e i controlli durante il riposo notturno. Il Primo Ufficiale è in missione presso l’asteriode gigante AlphaLody, quindi il consueto rapporto serale può essere accantonato, con buona pace del protocollo.

Io, il Capitano ( “…di questa lurida nave…“), sorseggio nella pace meditativa serale un’ottimo infuso di Jumja bajoriano…nada me turba, nada me espante…

” O Ma..”

Nononononononono! Ho detto “pace meditativa” e “nada me turbe”, perchè lo SpaceCowBoy che vegeta e rumina a tradimento e a scrocco (ma di solito senza interagire!) ora ha deciso di rompere il silenzio????? Mi giro con lo sguardo assente e simulo noncuranza e tranquillità diffusa:

-Sì, SpaceCowboy, a quest’ora le è consentito interrompere le formalità

” …ambeeeeee” – lo SpaceCowBoy ha 15 anni e relative arie di sufficienza e impazienza – “ascolta: io non lo sopporto più, poi se je meno non di’ che non te l’ho detto!” e se ne va.

-Scusaaa! SpaceCowBoy, giacchè hai deciso di irrompere senza preavviso, ora sei tenuto a una frase con almeno quattro parole di senso compiuto che mi diano una spiegazione!

“O ma: QUELLO continua a di’ che io jho preso il caricatore dell’iphone, ma io nso manco do lo tiene e poi ho perso pure il mio”

Dunque, facendo un rapidissimo calcolo e con la calma simulata che deriva dal mio grado di comando, poso l’infuso bejoriano, mi alzo dal divano e tento l’approccio: – Space, mi sembra che tu abbia due o tre ordini di problemi…e a quest’ora francamente sono trrr…

– NONéVERONONéVERO, QUALSIASICOSADICENONèVERO: e’ stato lo SpaceCowbooooooy!

“Eccolo il cretidiota, che ti avevo detto: non lo sopporto più e t’ero solo venuto ad avvisare CHE MO LO PISTO!

Ok PANICO IN PLANCIA! 

– RAGAAAAAZZI! Uffa! Sono le undici di sera e francamente direi che tutte queste rotture possono essere rimandate a DOMANI! Allora: a chi serve un carica cell??

“A me…stavo a chatta co’..vabbè lo sai e mi si è spento”

– …E voleva di nuovo il mio! Il mio, capito? che già me l’ha perso uno!

– Prima cosa per te (e indico platealmente il Cuocovolante): “me ne ha” perso uno e seconda per te (e qui il mio dito si sposta verso lo SpaceCowBoy): bene! perchè a quest’ora stop chattare con chiunque sia dall’altra parte della tastiera! Dunque direi che la soluzione per stasera è una e una soltanto e non ci saranno uletriori discussioni: VE NE ANDATE A LETTO SEPARATI, tu Cuocovolante puoi prendere il posto del Primo Ufficiale e tu, Space, conquisti una serata con camera tutta per te.

Evvaaai sono di nuovo muti e annicchiliti dalla sorpresa degli eventi! Bingo! Urrà per il Capitano!

Devo dire che quando faccio queste cose mi sento effettivamente onnipotente, me lo merito proprio il grado di Capitano! …entrambi i giovani Alieni, infatti, sono stati sopraffatti dallo stupore per il fatto che per dirimere una stupida discussione, anzichè punirli o gridare loro contro… io li abbia premiati!

Eh sì, la pace della Plancia è andata a farsi fottere e poi domani torna anche il Primo Ufficiale, quindi si torna alle regole …ma per stasera la saggia onnipotenza del Capitano merita proprio di soffermarsi un altro quarto d’ora e godere di quell’infuso bejoriano…col microonde è un attimo!

 

 

 

Sul Sentiero dei Monaldeschi, qui in Collina!

Dalla variante, veduta del paese, scorcio sul percorso dei Monaldeschi

Segui le frecce gialle e blu sul sentiero dei Monaldeschi!

Il sentiero dei Monaldeschi sull’altopiano dell’Alfina

In mezzo ai campi di grano ed erba medica e sullo sfondo l’Amiata

Il Castello sulla Collina

“…And I’m on my way, I still remember
This old country lanes
When we did not know the answers
And I miss the way you make me feel, it’s real
We watched the sunset over the castle on the hill.”

Sono cresciuta in città, ma con la mente sempre sempre ALTROVE e con un manipolo di amici sempre nel cuore, quegli amici con cui anch’io guardavo i tramonti sul Castello sulla Collina.

Quei tramonti e quella collina che sono i miei veri genitori. E che sono tornata ad onorare come si fa con un padre e una madre, anche perchè quel manipolo di amici sono poi diventati i fratelli elettivi.

Io e la Mia Collina ci apparteniamo per scelta e per destino: un Amore così grande io non so spiegarlo e da fuori è difficile comprenderlo. Posso solo cantarlo, quando trovo versi che gli si avvicinano, che lo sfiorano e che ne illuminano qualche squarcio di sensazione nota.