La Mia Vita In Collina vs Roma? (…mai…)

Sento parlare di Roma…un tempo è stata la mia città (o forse non lo è stata mai veramente) e ne sento parlare come di una malata terminale (so cosa significa quindi, fidatevi: non è bello per niente)…
Io ho dei ricordi di Roma, che preferisco tenere stretti, preferisco non credere, chiudere gli occhi e rivedere la “mia” Roma, quella che ho nel cuore, quella che camminavo a 15, 20, 25 anni, quella che quando facevo sega salivo sul cupolone con Luisa, quella che a Villa Borghese quante volte ci ho preparato gli esami dell’università, quella che all’ Hartigan’s di via Federico Galeotti Davide si è sentito male con il mais tostato (in realtà non gliel’ho mai detto ma quella volta si era ubriacato, ecco perchè si è sentito male), quella che a nuoto si andava con la squadra delle Fiamme Oro di Battistini e menomale perchè Primavalle era piena di siringhe sui marciapiedi (lo so, pare brutto, ma ora sembra “romantico criminale” anche questo), quella che i vestiti a via Ottaviano e le scarpe a Cola di Rienzo…
Tempo fa provai a scrivere un saluto… faceva così
“Ciao Roma, ora respiro.
Ora che me ne vado, intendo.
E dire che ti ho amata
neanche tanto tempo fa.
Ogni volta che torno
sembra che mi stavi già aspettando.
Sempre uguale è la tua accoglienza
e la pazienza con cui curi il nostro incontro
(sempre lì è la mia vecchia casa, sempre lì il bar e la fermata dell’auto).
E però sei diversa:
io non abito più qui
e adesso sembra che non ci abbia mai abitato.
“i’m a little alien…”
Ora che il treno
mi riporta alle colline della mia vita
“E’ finita”- dico e guardo con sollievo
i tuoi palazzi che si allontanano
(azzurrino, poi giallo, poi un grigio bagliore)
Io respiro
(…quale poesia migliore di quella “dell’addio”?)
e tu, malinconica e crepuscolare,
per tutta risposta, sorridi.
Sai già che prima o poi tornerò
fosse anche solo per un giorno
o per poche ore
del resto il nostro è stato vero amore
il tuo è vero amore
(sono io che ho tradito)
e mi lasci andare
preparando già il mio ritorno.”