Archivi categoria: 2.La Mia Vita da Mamma

Ecco cosa sono per un buon 60% della mia giornata in Collina

…quando una mamma è triste IN COLLINA…

Anche se sono una mamma, in questo caso la mamma triste non sono io. 

Io sono anche figlia…e in questo periodo, qui, nella MIA VITA IN COLLINA, mi ritrovo una mamma triste. O, come dice lei, MOSCIA, come il suo albero di Natale moscio, senza luci.

Il problema è questo: da una mamma non ci si aspetta che sia LEI ad essere triste, cioè, se accade ti trovi disorientata, spiazzata….”Ma come, lei, la mamma, quella che c’è sempre per tutto, per antonomasia….è triste?????”  Che può dire di “veramente efficace” una figlia a una mamma quando è triste???? …ossia, ci si aspetta sempre che quella forte, quella che non crolla sia lei: tua mamma.

Ma la verità è un’altra: io lo so perchè la mia mamma è triste…perchè per la prima volta, dopo tanti anni, in questo Tempo di Natale, lei non può più essere figlia… e questo, pur nel suo grande cuore di mamma, l’ha sconvolta. Ci ho messo un bel po’, ma alla fine ci sono arrivata

E allora, dopo tanto riflettere ho pensato: ” EHI! MA SONO ANCH’IO UNA MAMMA!!!! E ANCHE MICHI!!!!

chiamichi

Allora sei a posto, mamma: è tutto risolto!!!! ho capito il SEGRETO: ti adottiamo noi!!! Sì hai capito bene: lascia che ti facciamo un po’ da mamme…non siamo esperte come te e a volte combiniamo pasticci…siamo un po’ più disordinate e capiterà che ci dovrai mettere “una pezza” tu…ma secondo me vale la pena provare: tocca a noi occuparci un po’ di te…tu prometti solo una cosa anzi, due, già che ci sei: fidati di noi (oh, guarda che ci hai cresciuto tu, non te lo scordare!!!) e… RILASSATI!!!!

Buon Natale, ti voglio bene…

 

 

La calzamaglia di Mercuzio e l’ombra della Scuola Media – ATTO II –

Clac! Luci sul palco.

Un ragazzino biondo, molto molto emozionato, si affaccia, dapprima sfacciato…poi si accorge del pubblico e si blocca per un istante…è solo un attimo, lo vedo che si mette la mano sugli occhi come quando c’è troppo sole (ha gli occhi chiari), manda giù quel po’ di saliva che gli resta…ma poi l’attimo dopo ha già ripreso tutto il controllo: sorride e sa cosa deve fare…eccolo! E’ Mercuzio…in calzamaglia.

Good evening ladies and gentlemen! benvenuti al più grande spettacolo del mondo!...”

La recita scolastica della classe quinta elementare ha finalmente avuto inizio…è stata dura, soprattutto far digerire a mio figlio l’importanza del suo personaggio…che come lui stesso racconta, presentandolo “entra in scena e…MUORE!” (vedi il Primo Atto di questa tragicommedia!), ma noi mamme avevamo già capito che in realtà il clima sarebbe stato ottimo e tutto sarebbe riuscito per il meglio…lo avevamo capito perchè alle tre del pomeriggio eravamo tutte lì a dare una mano a fare tutto…dal risistemare le assi del palco,

al fare le prove trucco per le ragazze,

al controllare che microfoni, luci e mixer fossero ben collegati

… e i nostri ragazzi erano lì con noi, incuriositi e impazienti, tutti insieme amici come non mai e perfettamente consapevoli che la serata sarebbe stato il SALUTO UFFICIALE e CONCLUSIVO a un pezzetto della loro vita che è già Storia, già Ricordo.

Quando finalmente le luci si sono accese sul palco, gli occhi di noi genitori non hanno fatto altro che alternare il luccichio della commozione con quello delle risate e le mani di noi genitori non hanno potuto che applaudire all’unisono questi ragazzi che non sono più semplicemente “bambini”, ma si stanno a grandi passi avviando verso un’altra strada…

E mentre si alternavano in scena Riccardo-Shakespeare e Michela- la Moglie, Emanuele-Romeo, Gaia-Giulietta, Alice-la Balia, Emanuele-Mercuzio…e poi Filippo-Tebaldo, Matteo-frate Lorenzo e Marika-la Perpetua, Marco-lo Speziale… Giulia&Agnese- le Popolane... lo spettacolo prendeva forma, ma una forma tutta personalizzata dal LORO modo di stare in scena e dal LORO speciale DONO di essere un gruppo di Amici Inseparabili…  ed infatti è diventato davvero il LORO SPETTACOLO…la LORO PROMESSA per il futuro…grazie anche al bellissimo motto che negli anni ha trasmesso loro la maestra Rita: “Rendiamo il mondo un posto migliore!”

E quando alla fine le luci sul palco si sono spente ed è giunta l’ora di togliere la calzamaglia…beh, credo che noi genitori abbiamo tutti avuto la sensazione che ORA è il loro momento…noi possiamo solo, ancora per un po’, preparare il sentiero e magari restare a guardare che raggiungano il prossimo bivio, ma presto, molto presto a noi toccherà fermarci e a loro rendere il mondo un posto migliore…!

Applausi. Buio. Sipario.

La calzamaglia di Mercuzio e l’ombra della Scuola Media – Atto I –

Mercuzio è il personaggio più schifoso di questa recita schifosissima!” – ecco come siamo messi a due settimane dal debutto secondo il mio  ormonalmente sconvolto figlio maggiore, che si guarda  allo specchio con calzamaglia e camicione vagamente rinascimentali.

Tra me e me penso: “mmmhmm! un successone ‘sto laboratorio teatrale se il risultato, dopo mesi di lavoro, è che uno dei personaggi più interessanti di uno dei capolavori dell’arte drammatica occidentale vengono etichettati semplicemente e brutalmente come SCHIFOSI...”

– Ehm, Ema ma perchè dici così???

– Come perchè???? Entra in scena eeee…MORE! Ecco perchè!

Ok, supermamma-Chiara, è proprio il TUO turno di entrare in scena (…tanto per rimanere in tema!) e di spiegare a questo pivello CHI è Mercuzio! E così comincio con una passione che rasenta l’inverosimile a “daje giù” su che POPO’ di personaggio si accinge a interpreare mio filgio: Mercuzio è l’amicizia VERA E DISITERESSATA, Mercuzio è il GIULLARE che vuole burlare anche la Morte, Mercuzio è la stessa arte recitativa che si fa parola scritta, pronunciata e incarnata, Mercuzio è…

– Vabbe’,vabbe’ o ma’ ho capito…E allora perchè non l’hanno intitolata “Mercuzio” sta TRAGEDIA??????

Il sarcasmo vestito di logica disarmante degli adolescenti è DAVVERO IRRITANTE, ma utile a farmi tornare sulla Terra a rioccuparmi di mio figlio e della sua calzamaglia…la verità è un’altra…diciamola tutta: lui aveva snobbato il laboratorio teatrale perchè lo spettacolo proposto dalla regista non gli piaceva un granchè e così durante il casting ha contiuato a rifiutare tutte le parti…finchè la maestra lo ha letteralmente COSTRETTO a questo ruolo…ed ora che siamo alla resa dei conti il ragazzo, qui, è un sacco dispiaciuto di non essere il portagonista…ecco l’ho detta!!!!

Ma non a lui, s’intende, e non così diretta, no, invece sapete che ho fatto???? Beh, non potevo tollerare che avesse di “Romeo e Giulietta” semplicemente il ricordo della recita scolastica della V elementare e così…l’ho fatto: sono andata allo scaffale della libreria dove tengo le opere teatrali e…l’ho preso: il volume dell’Opera Omnia di Shakespeare che contiene “Romeo e Giulietta“. E poi semplicemente, senza pensare, gliel’ho dato. Ero pronta a un nuovo, laconico, “O Ma’…”… e invece, senza togliersi neanche la calzamaglia, si è seduto e ha iniziato a leggere…

Ebbene, nei giorni successivi a quello appena raccontato ho scoperto che aveva continuato a farlo, scoprendo i vari personaggi e tutte le loro sfaccettature…ma soprattutto la PUREZZA e il CORAGGIO del cuore di Mercuzio.  E così, almeno con Shakespeare la pace era fatta…ora bisognava lavorare un po’ per riappacificarlo con maestre e regista perchè allo spettacolo, con il quale avrebbe salutato la fine delle elementari, mancavano appena due settimane.

I Sorrisi sul tuo viso come ad agosto GRILLI e STELLE…

…ce l’avrai la stessa mia triste speranza????… frugherai le tasche della vita????… e quello stronzo di amico che ti avrà deluso, tradito e ingannato, ce l’avrai???… e i ricordi, gli ombrelli e le chiavi te li scorderai come faccio sempre io???? …e quando arriverà, avrai anche quel tempo per andare lontano, vero???

Oggi, mentre mi preparo al tuo undicesimo compleanno, cerco di guardare oltre e indovinare l’uomo che sarai…gli auguri li lascio per domani…ti amo…la tua mamma!

Scienza e Gioco: il peggior incubo delle domeniche pomeriggio !!!!!

EVVAI, mamma, che bello: una domenica pomeriggio TUTTA PER NOI, senza altri impegni…YUHUUU!!!”

Ed io, ingenua e ignara di un piano che era già ben delineato e pronto da attuare alle mie spalle, rispondo allegra: “Già ragazzi, poi con questo tempo oggi sta in casa…TUTTO RELAX!”

Eh, sì, mammina...” si leva un coro angelico, mentre lungo la mia schiena corre il gelido brivido del sospetto…  “…infatti, avevamo pensato di fare un gioco tutti insieme, anche con papà OVVIAMENTE!” due orridi gremlins per mano e dai denti aguzzi compaiono alla mia vista, mentre ormai il sospetto è diventato una sconcertante certezza: oggi pomeriggio ci toccheranno i terrificanti esperimenti della serie di giocattoli educativi “scienza e gioco” (…chi li ha inventati, è ovvio: NON HA FIGLI!).

Io e Fra riusciamo a procrastinare l’evento e a resistere alle lagne fino alle 17.00…dopo di che crolliamo: “Francè, tu fai i cristalli io le sfere di yogurt!” sentenzio senza pietà (ormai la mia vita da mamma è già segnata da un pezzo!).

“Maaa… – eccolo che, come tutti i maschi, già “ce prova” e vuole sottrarsi ai suoi doveri di padre – “non è che possiamo fare il circuito elettricooo??????”

Eh, no, papà, MADDAI IL CIRCUITO ELETTRICO E’ UNA PALLAAAAAA” –  il quasiundicenne in fase prepuberale fa sentire la sua opinione con una certa convinzione, rafforzata dall’uso della pseudoparolaccia, legittimata giorni fa da un compito assegnatogli a scuola dalla maestra (“fai l’elenco di tutte le offese e le parolacce che conosci” giuro è vera, chiedete in giro!).

“Infatti, papà – lo incoraggio io – il circuito elettrico è una palla, non si è mai visto che fai un esperimento scientifico e non ti sporchi neanche un po’ le mani…fate l’ESPLOSIONE VULCANICA!!!! – lo so, a volte c’è del sadico in me, ma non avrei sopportato di imbrattarmi tutta con alginato di sodio e lattato di calcio uniti a yogurt e sciroppo al lampone….mentre lui se la cavava con il “circuito elettrico”!!!!!!!

La scena è questa: ci dividiamo la cucina, Francesco con Ema a creare cristalli ed io con Criccri, a sminestrare per creare sfere di yougurt e perline di lampone…Per un po’ sia io che Fra siamo in balia dei due gremlins che ci ritroviamo per figli…poi in effetti ci lasciamo prendere dal gioco e scatta la sfida…

Dopo mezz’ora ancora non possiamo decreatre il vincitore, perchè mentre le sfere di yogurt, andate a buon fine, essendo commestibili, sono diventate ufficialmente la merenda dei mostri…i cristalli, una volta preparato tutto l’ambiente e inseriti i reagenti…necessitano di qualche giorno per la loro formazione…

E così ad un soddisfattissimo Criccri fa da sfondo un Ema in stato di evidente delusione; e mentre ripulisco i resti del nostro aver giocato sento Criccri che sussurrara al fratello: “Mi sa che aveva ragione papà: era meglio se facevi il circuito elettrico…!

 

“MAMMA, VEDIAMO SE LO SAI: CHE COS’è QUESTO???”

(sottotitolo del post intuibile dal tono con cui è stata posta la domanda: “…tu che dici di sapere tutto…” )

Ha esordito così il piccolo, mostrandomi il foglio con il disegno qui sopra e la sua faccia da schiaffi, con tanto di ghigno e sopracciglia alzate…

Ed io, assorta nella mia nuova occupazione preferita di accensione della stufa, non ho potuto che rispondere: “E CHE EEEEEEEEEE’?????”

Al che, prima risolini e incoraggiamenti (come a scuola): “e dai, mamma, è FACILIIIIISSIMO…!” “dai Cri’ sto accendendo la stufa, non lo so, ades…” E qui neanche ho finito di parlare che partono grida di sdegno (shame-on-me) e scherno: “ahhhhh! Emaaaaa, la mamma ha detto che non lo saaaaaa!!!!”

Grave e preoccupato arriva anche il grande (al che mi comincio a preoccupare anch’io): “Come N-O-N  L-O  S-A????? Mamma, te prego!” E ormai quasi pietosi verso l’imbecillità di questa genitrice inutile, mi fanno in coro: “I DONI DELLA MORTE!”

“..Azz! Mantello, Bacchetta e Pietra…è vero!!!!!” faccio, illuminata d’un tratto, cercando di mostrare loro che non sono proprio un buco nero (e pensando altresì che ho creato dei mostri)…ma ormai il danno è fatto e capisco che per oggi ho perso davvero un sacco di punti di fronte a un nano malefico di quasi 8 anni e a un preadolescente anticipatario di 10, quando sento Ema che si allontana dicendo al fratello: ” …e diceva che era la più grande fan di Harry Potter!”  

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